Neuroscienze a tavola: i segreti del cervello per avere successo nella ristorazione
Il sapore di un prodotto può essere modificato da aspetti che nulla hanno a che fare con il prodotto stesso? Certamente si. Se, come dicono alcuni noti neurobiologi Morrot, Brochet e Dubourdieu (2001), “il gusto di una molecola o di una miscela di più molecole si costruisce nel cervello di un assaggiatore”, si può comprendere come elementi esterni al sistema gustativo possano modificare la percezione dei sapori.
In questo ambito sono state condotte numerose ricerche: dall’effetto dei colori dei prodotti alle luci di un locale, dalla musica di un luogo di assaggio al modo di presentare un piatto. Si tratta di elementi solo apparentemente secondari. In realtà questi aspetti possono modificare o rinforzare certe sensazioni gustative.
Lo studio di questi processi rientra all’interno di un nuovo ambito di ricerca denominato Neurogastrofisica. Si tratta di un ambito che, da una parte, raccoglie i risultati di numerose ricerche di grande interesse per la ristorazione e, dall’altro, apre nuovi campi di studio, connessi al neuromarketing che contribuisce a misurare l’effetto emozionale di questi elementi, apparentemente secondari, attraverso tecnologie molto avanzate in grado di misurare, direttamente e senza l’intermediazione della razionalità, l’esperienza emozionale di uno stimolo enogastronomico.
In effetti uno dei più grandi contributi offerti dalle ricerche neuroscientifiche sul funzionamento del cervello risiede sia nella maggiore chiarezza sul funzionamento delle diverse aree cerebrali (sebbene ancora non completamente chiarito), che nella scoperta dell’esistenza di diversi processi di attivazione fisiologica, in genere con connotazione emotiva, di cui non si ha un’immediata consapevolezza (Hearth, 2012), ma che in realtà guidano sia i comportamenti dei consumatori che la valutazione delle stimolazioni in generale.
Grazie a queste conoscenze è oggi possibile progettare esperienze enogastronomiche e stimolazioni di marketing del food molto più efficaci e funzionali: dopo una prima presentazione delle più recenti scoperte sul cervello e gusto verranno discussi alcuni aspetti per una migliore esperienza enogastronomica.